" Kronos ": 2018, oil and sand on canvas, 220 x 180 cm (86,6 x 70,9 in)

The intent to increase the tactile dimension of some works is through the addition of external materials to the pictorial medium, while the formal execution links apparently different subjects, be they landscapes or chromatic impressions, as they are caused by the same premise.

“In line with one of the most recent strands of research in contemporary art, the artist chooses shamanic knowledge as a matrix for his own expressive evolution.

Among the earliest works is the sea, expanse of water set in the traditional relationship of the horizon and the sky, to be submitted to the artistic investigation. It appears in its intimate essence, dark inscrutable surface where only the wave crests allow us to penetrate the dark surface. It is the mass, the sum and the form of the flowing of the senses that belong to the everyday, the volume of unconscious experience, hidden from the eyes but constantly present at the sight of the intellect.

A synaesthesia between man and nature, hinged in the primal, in the small but also in the immense. In the archetype indeed. It could not end, for now, in the lightness of a shadow traced on the sand this interesting and delicate new investigation of the artist. Shadows and sand, light and warmth, absolute and intimate. The work of art as an evocation of the body but also an expression of a yearning for the spirit.”

Giacomo Marco Valerio



L’intento di accrescere la dimensione tattile di alcune opere avviene tramite l’aggiunta al medium pittorico di materiali esterni, mentre l’esecuzione formale, lega soggetti apparentemente differenti, siano essi paesaggi o impressioni cromatiche, in quanto provocati della medesima premessa.

“In linea con uno dei più recenti filoni di ricerca dell’arte contemporanea, Giovanni Pasini sceglie la conoscenza sciamanica come matrice per la propria evoluzione espressiva.Queste sue nuove opere sviluppano con razionale ed emotiva intelligenza la ricerca dell’archetipo primigenio. Tra le prime opere è il mare, distesa d’acqua incastonata nel rapporto tradizionale dell’orizzonte e del cielo, ad essere sottoposta all’indagine artistica. Appare nella sua intima essenza, scura superficie imperscrutabile dove solo i barbigli delle onde ci permettono di penetrare l’oscura fisicità stentorea.
É la massa, la somma e la forma dei fluire dei sensi che appartengono al quotidiano, volume dell’esperire inconscio, celato agli occhi ma costantemente presente alla vista dell’intelletto.

Una sinestesia fra uomo e natura, incardinata nel primigenio, nel piccolo ma anche nell’immenso. Nell’archetipo appunto.Non poteva che chiudersi, per ora, nella leggerezza di un ombra tracciata sulla sabbia questa interessante e delicata nuova indagine dell’artista. Ombre e sabbia, luce e calore, assoluto e intimo. L’opera d’arte come evocazione del corpo ma anche espressione di un anelito dello spirito.”

Giacomo Marco Valerio